DOSSIER SARS
Documenti:
Dossier sars
SARS: Un altro virus mortale dall’industria
della carne
L'appello di Animals Asia
Legame tra SARS ed animali selvatici la punta
dell'iceberg
In aumento gli appelli urgenti per chiudere i
mercati cinesi di animali selvatici
Da dove viene la SARS?
Approfondimenti:
Articolo:
troppa carne troppa fame
Citazioni famose e poesie
Articolo: E' giusto ignorare? (intervista)
Sito: Saicosamangi?
Dalla fabbrica alla forchetta
Articolo: cancro, la carne sul banco degli imputati
Sito:
domande frequenti sull'alimentazione vegana dal punto
di vista medico e salutistico
Documento
pdf: I vantaggi dell'alimentazione veg (punto di vista salutistico
e medico)
Articoli: Dossier SARS
Documento
pdf: La realtà degli allevamenti intensivi (descrizione particolareggiata)
Articolo: Meno mucche, più grano
Articolo: Viaggio negli allevamenti
intensivi
Articolo: Il morbo della mucca pazza: la
verità
Documento: Dossier influenza aviaria
Da dove viene la SARS?
Autori vari citati
Per meglio conoscere le origini dell’epidemia
di SARS scoppiata in Cina e diffusasi successivamente in molte parti
del mondo riportiamo alcuni articoli in cui vengono chiarite le dinamiche
dell’evolversi del contagio e le possibili origini, il trattamento
disumano e crudele che in Cina è riservato agli animali destinati
all’alimentazione umana è uno dei fattori che pare determinante
per la nascita e l’evoluzione del coronavirus della SARS, le
scarsissime condizioni igieniche dei mercati alimentari, l’ammassamento
degli animali domestici e selvatici spesso feriti, agonizzanti o morenti
in piccole gabbie di ferro arrugginito e la loro terribile macellazione
sono tutti fattori che sicuramente hanno pesantemente contribuito
allo scoppio del primo focolaio di infezione.
Inutile dire che tali barbare “consuetudini alimentari”
dovrebbero quanto prima essere vietate ed i mercati di animali selvatici
e domestici (anche cani e gatti destinati all’alimentazione
umana) dovrebbero essere immediatamente e definitivamente chiusi per
eliminare la crudeltà verso gli animali, proteggere le specie
animali selvatiche e in via di estinzione utilizzate per scopi alimentari
e scongiurare futuri nuovi focolai infettivi ed epidemie.
Di seguito alcuni approfondimenti:
Trovato coronavirus SARS in tre specie di piccoli mammiferi
Il virus umano e quello animale sarebbero pressochè identitici.
Klaus Stohr, virologo capo del WHO, ha dichiarato che il coronavirus
della SARS è stato individuato nello zibetto e in altri due
piccoli mammiferi in Cina. I ricercatori stanno ora ricercando il
possibile legame tra questi animali e l'epidemia di SARS umana.
Ricercatori dell'Università di Hong Kong hanno esaminato
25 animali appartenenti a otto diverse specie in un mercato di animali
vivi nel sud della Cina, trovando il virus in tutte e sei gli zibetti
esaminati, in un tasso e in un cane procione.
Negli zibetti, il virus è stato trovato nei tessuti, oltre
che nelle feci, e tutti gli animali erano positivi al test anticorpale
per il coronavirus SARS-simile. Gli altri due mammiferi erano portatori
di anticorpi e presentavano il virus nelle feci.
I ricercatori hanno decifrato il codice genetico di due dei campioni
virali degli zibetti e hanno riscontrato una similitudine pressochè
totale con il coronavirus della SARS. L'unica differenza sono 29
aminoacidi in più.
Inoltre, il sangue di questi animali inibiva la crescita del coronavirus
umano, viceversa il sangue di uomini guariti dalla SARS impediva
la crescita del virus degli zibetti. Queste reazioni crociate testimonierebbero
a favore di una fortissima similitudine tra i due coronavirus.
Non è ancora possibile capire, affermano i ricercatori,
se uno di questi animali abbia diffuso il virus all'uomo o se sia
stato l'uomo a contagiare gli animali. E' probabile che gli animali
si siano infettati col cibo offertogli al mercato.
La scoperta rafforza il legame tra fauna selvatica ed esordio della
SARS nell'uomo.
I cinesi si nutrono di carne di zibetto; l'uomo potrebbe essersi
contagiato durante le fasi di macellazione e preparazione delle
carni, oppure l'animale potrebbe essersi infettato tramite le feci
umane utilizzate nei fertilizzanti.
Il WHO dichiara che non è per ora possibile arrivare a delle
conclusioni.
Anche Francesco Cancellotti, virologo veterinario all'Istituto Zooprofilattico
delle Venezie, afferma:"L'ipotesi dello zibetto non mi convince.
Una cosa è certa. La Sars è il risultato della pessima
gestione del rapporto animale-uomo-ambiente"
Gli zibetti potrebbero essere gli animali serbatoio dell'infezione,
e altre specie potrebbero fungere da ospiti amplificatori, come
avviene per altri virus che hanno fatto il salto di specie animale-uomo.
Per ora, solo congetture.
Fonte : http://asia.news.yahoo.com/
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Trasmesso dagli animali il virus della polmonite atipica umana
(SARS)?
E' una delle ipotesi su cui sta lavorando l'Organizzazione Mondiale
della Sanità.
E' ormai stato accertato che il virus responsabile della SARS (Severe
Acute Respiratory Syndrome), o polmonite atipica dell’uomo,
è un coronavirus, molto probabilmente un mutante.
Tra le varie ipotesi messe in campo c'è anche, secondo l'OMS,
la possibile origine animale del virus responsabile, ovvero che
sia trasmesso da specie domestiche o selvatiche della Provincia
di Guangdong, nel sud della Cina.
Per questo motivo, la World Organisation for Animal Health (OIE)
ha preso contatti con la Chinese Veterinary Authority per ottenere
informazioni sanitarie sugli animali presenti in Cina nei sei mesi
passati, in particolare nella provincia di Guangdong.
La capacità dei coronavirus di infettare sia gli animali
sia gli esseri umani, fa pensare che il ceppo letale sia una mutazione
di un virus animale, un'ipotesi ulteriormente avvalorata dalla zona
da cui ha avuto origine l'epidemia. La Cina sudorientale rappresenta
infatti un serbatoio tradizionale di mutazioni virali animale-uomo,
poiché si tratta di un'area estremamente popolata, dove gli
abitanti vivono a stretto contatto con gli animali domestici, e
questi a loro volta possono essere facilmente contagiati dalla fauna
selvatica.
Appena disponibili, OIE e OMS comunicheranno le informazioni
scientifiche necessarie per escludere o confermare l’origine
animale della SARS.
Fonte : http://www.worldvet.org/
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Relazione tra sindrome da trasporto dei bovini e SARS
Lo stress potrebbe giocare un ruolo su entrambe le coronavirosi.
La febbre da trasporto, che colpisce i capi bovini giovani stipati
nei camion per essere condotti negli allevamenti destinati all'ingrasso,
è caratterizzata da tosse, polmonite e perdita di muco dal
naso e dagli occhi. Uno dei fattori causali della condizione è
un coronavirus, e i sintomi assomigliano a quelli dela SARS.
Secondo Linda Saif, che si occupa di salute degli animali da reddito
presso la Ohio State University e fa parte del gruppo di esperti
di coronavirus al lavoro per lo studio della SARS, le condizioni
che conducono alla febbre da trasporto sono simili a quelle in cui
si trovano i viaggiatori che diffondono la SARS nelle varie parti
del mondo.
Due coronavirus umani sono la causa dei 30% dei raffreddori comuni
dell'uomo, mentre i coronavirus causano malattie molto più
gravi negli animali, soprattutto nei suini, nei polli e nel bestiame.
"Gli animali trasportati per lunghe distanze dalla fattoria
all'allevamento per l'ingrasso sono sottoposti a diversi fattori
di stress. Tra i pazienti affetti da SARS, molti hanno appena concluso
un viaggio" commenta la Saif.
Per l'uomo, lo stress causato da un viaggio è legato alla
lontananza da casa, alla promiscuità con estranei, oltre
al cambiamento di fuso orario ecc.
Ad oggi nessuno sa perchè la SARS faccia ammalare più
gravemente alcuni soggetti rispetto ad altri e perchè alcuni
sembrino più predisposti a trasmetterla al prossimo. Ci potrebbe
essere una relazione con lo stress o con un'infezione concomitante
alla SARS, come l'influenza o l'epatite.
Gli animali che giungono all'allevamento per l'ingrasso da parti
diverse vengono mischiati tra loro, ed è lì che esplodono
le malattie. Anche la coinfezione con altri agenti patogeni peggiora
le coronavirosi negli animali da reddito.
Nell'esordio di entrambe le condizioni patologiche lo stress sembrerebbe
quindi giocare un ruolo sovrapponibile.
Fonte : http://www.planetark.org/
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La ricerca veterinaria offre il suo contributo allo studio
della SARS
Ricercatori veterinari americani rendono note le loro conoscenze
sui coronavirus.
Secondo alcuni veterinari americani impegnati nello studio dei coronavirus
animali, molti uomini potrebbero essere immuni alla SARS.
I coronavirus infettano uomini e animali. Quello della SARS è
diverso dagli altri coronavirus conosciuti, e potrebbe essere una
mutazione oppure un ceppo incrociato dei coronavirus che colpiscono
bovini, uccelli e suini; oppure un mutante del coronavirus umano.
Sembra che i coronavirus abbiano già compiuto il salto di
specie in passato: nel 1993, Konstantin Kousoulas, docente alla
Louisiana State University e studioso dei coronavirus dei bovini,
ha pubblicato un articolo in cui si descriveva il riscontro di un
ceppo di coronavirus simile a quello dei bovini in un bambino tedesco.
I sintomi erano differenti, ovvero gastroenterici nel bambino rispetto
a quelli respiratori del bovino, tuttavia negli animali sono stati
visti cambiamenti di patologia coronavirale da diarroica a respiratoria
dopo insediamento del virus in tessuti differenti e sua evoluzione
genetica. Su queste osservazioni l'OMS si dichiara tuttavia scettica
e prudente.
Poichè alcuni coronavirus non causano sintomi, anche il
virus della SARS potrebbe agire nello stesso modo e potrebbe aver
infettato molte persone in precedenza senza che se ne avesse il
segno. In questo modo, così come gli animali sviluppano un'immunità
ai coronavirus, tali persone potrebbero aver sviluppato un'immunità
totale o parziale a questo ceppo virale.
Esistono sul mercato svariati vaccini contro i coronavirus animali;
secondo i veterinari del LSU, potrebbero volerci almeno sei mesi
per sviluppare un vaccino per l'uomo.
Fonte : http://www.dvmnewsmagazine.com
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