"LIBERAZIONE ANIMALE" di Peter Singer
Approfondimenti:
Articolo:
troppa carne troppa fame
Citazioni famose e poesie
Articolo: E' giusto ignorare? (intervista)
Sito: Saicosamangi?
Dalla fabbrica alla forchetta
Articolo: cancro, la carne sul banco degli imputati
Sito:
domande frequenti sull'alimentazione vegana dal punto
di vista medico e salutistico
Documento
pdf: I vantaggi dell'alimentazione veg (punto di vista salutistico
e medico)
Articoli: Dossier SARS
Documento
pdf: La realtà degli allevamenti intensivi (descrizione particolareggiata)
Articolo: Meno mucche, più grano
Articolo: Viaggio negli allevamenti
intensivi
Articolo: Il morbo della mucca pazza: la
verità
Documento: Dossier influenza aviaria
F.A.Q: DOMANDE FREQUENTI SUL
VEGANISMO
Quanta parte delle proteine contenute nel cibo viene consumata dal vitello e quanta invece è disponibile per gli esseri umani? La risposta è sorprendente. Occorrono dieci chili e mezzo di proteine somministrate ad un vitello per produrre soltanto mezzo chilo di proteine animali per gli umani. Noi riprendiamo meno del 5 percento di ciò che abbiamo immesso.
...
Possiamo porre la questione in un altro modo. Supponiamo di avere un acro di terreno fertile. Possiamo usare questo per coltivare un alimento vegetale ad alto contenuto proteico, come i piselli o i fagioli. Così facendo ne ricaveremo dai 135 ai 225 chili di proteine. Oppure possiamo usare il nostro acro per produrre un raccolto con cui alimentare gli animali, e quindi uccidere e mangiare gli animali. In questo caso avremo alla fine tratto dallo stesso acro dai 18 ai 25 chili di proteine. E' interessante notare che sebbene la maggior parte degli animali converta le proteine vegetali in proteine animali più efficientemente di quanto non facciano i bovini - un maiale, per esempio, ha bisogno "soltanto" di otto chili di proteine per produrne un chilo per gli umani - questo vantaggio scompare quasi del tutto quando calcoliamo quante proteine possiamo produrre per acro, perché i bovini riescono a far uso di fonti proteiche che sono indigeribili per i maiali. Pertanto la maggior parte delle valutazioni giunge alla conclusione che i vegetali commestibili rendano, in proteine per acro, circa dieci volte più della carne, sebbene le stime varino, e il rapporto sia in alcuni casi addirittura di venti a uno.
...
Le proteine sono, naturalmente, soltanto uno degli elementi nutritivi necessari. Se mettiamo a confronto il numero totale di calorie prodotte dagli alimenti vegetali con quello riferibile agli alimenti di origine animale, il paragone è di nuovo del tutto a favore dei vegetali. Un confronto tra la resa di un acro seminato ad avena o broccoli e la resa di un acro impiegato per produrre mangime e quindi carne di maiale, latte, pollame o carne di manzo rivela che il raccolto di avena dà sei volte le calorie contenute nella carne di maiale, il prodotto animale più efficiente. Nel raccolto in broccoli è presente circa il triplo delle calorie riscontrabili nella carne di maiale. Sempre in relazione ad un acro, l'avena fornisce venticinque volte le calorie della carne di manzo. Uno sguardo a qualche altro elemento nutritivo distrugge altri miti incoraggiati dalle industrie della carne e del latte. Per esempio, un acro coltivato a broccoli dà ventiquattro volte il ferro ottenibile da un acro impiegato per produrre carne di manzo, e un acro ad avena sedici volte tanto. E se dal latte si ricava effettivamente più calcio per acro che dall'avena, i broccoli danno risultati anche migliori, fornendo cinque volte più calcio del latte.
Tratto da "Liberazione animale" di Peter Singer
(pag.176-177)
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Peter Singer
Peter Singer è nato a Melbourne nel 1946 e ha studiato all’Università
di Melbourne e di Oxford. Ha insegnato nelle Università di
Oxford, New York, Colorado (Boulder), California (Irvine) e alla La
Trobe University. È professore di Filosofia, codirettore dell’Institute
of Ethics and Public Affairs e Deputy Director del Centre for Human
Bioethics alla Monash University a Melbourne. Si occupa in particolare
di etica ed è divenuto noto con il saggio Animal Liberation,
pubblicato nel 1975, che è stato definito la bibbia dei movimenti
di liberazione degli animali. Nei suoi studi, infatti, Singer sostiene
che non ha senso la distinzione tra essere umano ed essere animale
e che la sperimentazione sugli animali è moralmente indifendibile.
Peter Singer è autore di numerosi saggi e articoli e ha curato
le più importanti voci di Etica dell’Enciclopedia Britannica.
Alcuni articoli riguardanti Peter Singer
http://lgxserver.uniba.it/lei/rassegna/singer.htm
Bibliografia
Diritti animali, obblighi umani, Gruppo Abele, 1987
Etica pratica, Liguori, 1989
Liberazione animale, Arnoldo Mondadori Editore, 1991
Il progetto grande scimmia, Theoria, 1994
Ripensare la vita, il Saggiatore, 1996
Una sinistra darwiniana, Comunità, 2000
La vita come si dovrebbe, il Saggiatore, 2001
Liberazione animale
Peter Singer
Net - Il Saggiatore
Un atto d'accusa chiaro e documentato. Uno spunto per una
nuova etica. Un libro da cui scaturisce un movimento internazionale,
che ha fatto la storia delle idee... finalmente ripubblicato.
Quando si prende in mano un libro, ci si aspetta di rimanere avvinti
in una storia, di approfondire un argomento, di conoscere fatti.
Non di vedersi ribaltare la prospettiva con cui consideriamo normalmente
la realtà.
Questo libro lo fa. Lo ha fatto nel 1975: quando è uscito
Animal Liberation è scoppiato un dibattito di proporzioni
mondiali, e soprattutto è nato un movimento d'idee, a difesa
dei diritti degli animali, che si è propagato in tutti i
settori, politico (con nuove leggi e trattati a protezione degli
animali), filosofico (sullo status e diritti di ogni essere vivente),
economico (con boicottaggi di prodotti che nel processo industriale
comportavano sofferenze agli animali)...
Nel 1975 ha raccolto dati, documenti e testimonianze sulla crudeltà
insita e nascosta in alcune attività umane, dalla ricerca
scientifica all'alimentazione, dall'industria cosmetica a quella
militare. Li ha presentati in questo libro, scritto con linguaggio
chiaro piano e coinvolgente, con un inserto fotografico e, in conclusione,
alcune riflessioni etiche.
Oggi lo possiamo rileggere grazie a questa meritevole riedizione
da parte di Net - Il Saggiatore, arricchita di una prefazione firmata
dallo stesso Singer che compendia il quarto di secolo trascorso
dalla prima uscita.
L'autore
Peter Singer oggi è docente di filosofia morale alla prestigiosa
università di Princeton, Usa. È stato professore di
filosofia, ha diretto il Centre for Human Bioethics alla Monash
University di Melbourne, in Australia, ed è fondatore dell'International
Association of Bioethics. Animal Liberation è il primo libro,
e il primo atto del movimento per i diritti degli animali. È
autore anche di 'In Defence of Animals', di 'The Expanding Circle',
di 'Etica pratica' e di un'indagine sulle nuove prospettive della
bioetica - 'Ripensare la vita' - sui temi dell'eutanasia, della
ridefinizione dei termini "vita" e "morte",
sulla necessità di "rimpiazzare una vecchia etica".
Recentemente è stato coinvolto nel 'The Great Ape Project',
gruppo di studio internazionale e interdisciplinare che si propone
di fornire gli elementi conoscitivi per estendere la personalità
giuridica e diritti legali ai primati più vicini all'uomo.
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