LA CACCIA
E LA PESCA
Approfondimenti:
Documento:
Vademecum su COME DIFENDERSI DALLA CACCIA (LAC- UNA) - pdf
Documento:
VADEMECUM ANTIBRACCONAGGIO: COME COMPORTARSI E COME ATTREZZARSI
CACCIA
E PESCA: Entrambi questi "passatempi" consistono
nell'uccidere animali per puro divertimento. Come
rispondere alle obiezioni più frequenti che vengono mosse dai cacciatori
e dai pescatori a chi li accusa di crudeltà contro gli animali?
Gli esseri umani hanno l'istinto del cacciatore. Dobbiamo
inibire i nostri istinti?
Certo. Non possiamo certo sottostare ad ogni istinto primitivo. In
una società civile ci sono norme da rispettare: le leggi scritte e
le norme non scritte, che costituiscono l'etica. Uccidere
per divertimento va contro l'etica della maggior parte delle persone
civili. Il mondo è fatto di predatori e prede;
noi non siamo soltanto un altro predatore?
No. Nella caccia e nella pesca si uccidono altri esseri viventi non
per sopravvivere, ma per divertimento e per golosità.
La caccia è una tradizione.
Solo perché qualcosa esiste da secoli o millenni non significa che
sia una cosa buona. Altri "buoni esempi" di usi e tradizioni sono:
la discriminazione sessuale, il razzismo, la schiavitù, la tortura,
le esecuzioni pubbliche e il rogo delle streghe. Nella
caccia c'è la sfida tra uomo e animale.
In realtà, la caccia non è altro che vigliaccheria,
perché il cacciatore non corre alcun pericolo, e ammazza comodamente
gli animali, che non sanno neanche di partecipare a una sfida, col
suo fucile.
Spesso non si tratta nemmeno di animali selvatici, ma di animali d'allevamento
(fagiani e altri uccelli) liberati in natura appositamente per servire
da bersaglio ai cacciatori. Questi animali non sono abituati a vivere
liberi, e muoiono dopo pochi giorni, o vittime dei cacciatori, o degli
animali predatori, o perché non sanno procurarsi il cibo.
I cacciatori ed i pescatori contribuiscono alla salvaguardia dell'ambiente.
Anche se fosse così, non sarebbe una valida giustificazione per uccidere.
Ma in realtà i cacciatori inquinano l'ambiente coi pallini di piombo
che lasciano sul terreno (un veleno per il suolo e per gli animali
che inavvertitamente se ne cibano). I pescatori spesso lasciamo in
giro ami e fili di nylon, che inquinano e che sono delle vere trappole
per gli uccelli, che vi si impigliano e non possono più volare. Molti
pescatori e cacciatori sostengono di amare la natura, ma devono rendersi
conto che non si può amare la natura e uccidere gli animali che in
essa vivono. I pesci sono muti, come gli insetti;
cosa c'è di sbagliato nella pesca?
Anche se non siamo in grado di udire le urla di dolore dei pesci,
vediamo come si dibattono e cercano di respirare quando vengono catturati.
L'agonia dei pesci (una lenta asfissia in una rete
oppure dopo un lungo periodo di lotta contro un uncino infilato da
qualche parte nella loro testa) è particolarmente dolorosa
e angosciante. Nella "pesca sportiva" il pesce
viene ributtato in acqua, quindi non c'è nulla di male.
Quindi non ci sarebbe niente di male nel ferirgli la bocca con l'amo,
tirarlo fuori dal suo ambiente naturale e fargli patire l'asfissia,
danneggiare il rivestimento delle scaglie (che lo protegge dalle malattie)
quando lo si prende in mano, spaventarlo a morte. Niente di male?
Cosa puoi fare tu -
Non andare mai a caccia e a pesca e imparare a rispettare la natura
e tutti gli animali che in essa vivono.
- Prestare opera di volontariato presso la Lega
Abolizione Caccia.
LA CACCIA OGGI E' LA
CAUSA PRINCIPALE DI ESTINZIONE DELLE SPECIE ANIMALI IN ITALIA.
Anche se alcuni ambientalisti, per opportunismo politico, stipulano
accordi con i cacciatori minimizzando i loro crimini contro l'ambiente
naturale, bisogna ricordare a tutti che:
1) I cacciatori sono autorizzati ad uccidere un gran numero di
animali a gravissimo rischio di estinzione, come la Starna, la Quaglia,
la Coturnice, la Pernice e la Lepre.
2) I ripopolamenti a scopo venatorio hanno inquinato gravemente
la genetica delle specie italiane, con tutti i rischi che ciò
comporta.
3) Si spara a tutto, e i testimoni di questo sono le decine di migliaia
di uccelli protetti che vengono curati dalle associazioni ambientaliste,
tra cui Rapaci, Cicogne, uccellini canori di pochi grammi di peso,
nonché cani, gatti, serpenti e tutto ciò che si muove
4) La caccia uccide e ferisce anche gli esseri umani. Quanta gente
viene impallinata più o meno gravemente durante la stagione
venatoria?A parte gli incidenti , quanti omicidi vengono compiuti
con armi da caccia ? Basta leggere i giornali.
5) La caccia inquina e deturpa l'ambiente. Basta considerare i bossoli
di plastica lasciati in giro, i solchi delle auto parcheggiate illecitamente
sui prati e nei boschi, i rami degli alberi strappati per improbabili
mimetizzazioni, i quintali di piombo che si depositano negli stagni
e nei laghi immettendo veleno nel ciclo biologico.
COME CI SI PUO' DIFENDERE?
La legge impedisce ai cacciatori di:
1- Sparare in direzione di case e strade ad
una distanza inferiore ai 150 mt.
2- Transitare con l'auto o parcheggiare fuori dalla sede stradale
3- Transitare sulle aree boscate percorse dal fuoco in alcune Regioni
italiane tra cui il Lazio, l'Emilia Romagna, la Sicilia.
4-Entrare con l'auto in comprensori o strade private
5-Arrecare minaccia diretta o indiretta alla sicurezza delle persone
CACCIA:
UN ESEMPIO DELLA BARBARIE
LA TREMENDA VITA DEI CANI DEI CINGHIALAI IN MAREMMA
Lettera del 30 gennaio 2004
Esiste una legge in Italia, ormai storica e non perchè abbia
avuto un riflesso sull'etica del cittadino o delle istituzioni italiane.
Storica perchè è proprio storia cioè passato,
qualcosa di morto, di abortito.
La legge 281 del 14 agosto 1991 che pretendeva di salvare il bambino
con l'acqua sporca, in realtà, ha buttato via il bambino
e l'acqua sporca.
I cani non sono tutelati, il randagismo è aumentato, gli
interventi delle istituzioni sono solo inutili imbiancature di una
catapecchia mentre i canili lager sono la vergognosa e feconda realtà.
Disinteresse da una parte e affari dall'altra.
Ma, fra tutti i cani, i meno tutelati, i più abbandonati,
i dimenticati, sono proprio quelli dei cacciatori di cinghiali.
E questa è veramente una incongruenza in quanto per ogni
altra situazione (vedi per esempio ordinanze sui cani pericolosi)
i cani dei cacciatori risultano palesemente privilegiati (loro o
i cacciatori?).
Ma a pensarci bene, che bisogno hanno i cani dei cinghialai di
favori? Essi non esistono.
Non si vedono a passeggio con i loro padroni, non in macchina, in
viaggio; non si vedono nel giardino di casa, nè a giocare
sulla spiaggia coi bambini.
Sono come fantasmi.
Per loro nessuna legge esiste perchè nessuno li vede.
I cani dei cinghialai vivono in un penoso letargo d'estate e combattono
una dura lotta per la sopravvivenza d'inverno.
Relegati in recinti fatiscenti (lamiere, eternit, legno marcio,
bidoni) poco più grandi di gabbie, in due, tre, legati a
catena fissa e corta, sotto il sole e sotto la pioggia, alla ricerca
di un riparo impossibile a volte scavato sotto la cuccia. Nascosti
da teli verdi, in mezzo alle macchie o ai boschi, ai margini delle
città, immersi nella solitudine e nell'inedia. Ogni tanto,
neppure tutti i giorni, qualcuno si ferma cinque minuti, porta loro
da mangiare: tozzi di pane secco buttati nella terra polverosa o
nel fango, dove imputridiscono tra gli escrementi. L'acqua è
gialla in fondo ai secchi quando c'è ma, molto spesso, l'acqua
manca anche sotto i 40° dell'estate.
Non esistono fogne nè griglie di scolo in questi luoghi,
la pulizia è impossibile e quindi la situazione igienica
insidiosa.
Cani tristi, cani apatici, cani pazzi che girano intorno alla cuccia
senza sosta. Cani che abbaiano inferociti e cani timidi che si nascondono.
Cani che si lanciano alla rete ringhiando per ritrarsi impauriti
al cenno di una carezza.
l loro padroni non li amano, perchè dovrebbero? Questi animali
sono soltanto strumenti come i fucili e le cartucce, come la tuta
mimetica e i cellulari.
D'inverno, durante la caccia, vengono buttati nella macchia a stanare
il cinghiale dal quale molto spesso vengono sventrati, colpiti in
modo grave con ferite da sfondamento, fratture esposte o tagli insidiosi
ad effetto iceberg, piccoli all'esterno e vasti in profondità
(come descrivono gli studi dell'Università di Pisa e gli
stessi cacciatori e loro veterinari).
La crudezza e la ferocia dei rapporti dei cinghialai con i cani
della squadra è verificabile su internet.
Sono gli stessi cacciatori che si improvvisano veterinari per il
primo soccorso di cui sono riccchi di istruzioni i loro siti web.
Naturalmente gli interventi vengono fatti senza anestesia ma su
un animale legato e reso inoffensivo.
Si legge per esempio: "Nei casi di sfondamento del torace,
i lobi polmonari (questi ultimi si riconoscono perchè
sono di colore rosa intenso e fuoriescono ritmicamente dalla ferita
del torace) vanno delicatamente reinseriti all'interno possibilmente
utilizzando dei guanti di lattice, tamponando poi il foro con le
solite garze o panni puliti legati attorno al torace".
Oppure: "Se l'arteria o la vena recisa è visibile,
potete pinzarla per fermare l'emorragia. Un cenno particolare va
fatto per le ferite al collo, punto questo dove si trovano dei vasi
sanguigni molto grossi e il rischio di emorragie mortali è
altissimo. Si suggerisce in questo caso........". E ancora:
"Disinfettare le ferite superficiali, abrasioni od irritazioni
cutanee ed eventuali ferri chirurgici da usare".
Ma, le facili istruzioni che si leggono sui siti e che legittimando
gli interventi accomunano il dilettante al professionista, il cacciatore
al veterinario, non sempre sono seguite o ben eseguite perchè
in realtà i cacciatori non sono veterinari. Infatti si leggono
anche frasi che descrivono manipolazioni e uccisioni, esperimenti
di interventi che si risolvono per il cane in grandi sofferenze
e lunghe agonie finite poi con una fucilata. "Nella mia
lunga carriera di cacciatore ho abbattuto almeno una dozzina di
animali irrecuperabili e non mi ha mai fatto piacere, ma meglio
questo che costringerli ad una vita da invalidi che non gli e' propria";
"........mi chiamo L.C. e sono il presidente della squadra
di caccia al cinghiale del ......., avendo perso ben quattro cani
nell'ultima battuta, di cui due li ho dovuti finire personalmente
siamo disponibili a rilevare cucciolate di meticci braccoidi purche'
gratuiti (siamo una piccola squadra con pochi fondi)";
"..... mi capita spesso durante una battuta al cinghiale
che qualcuno dei miei cani riporti ferite anche profonde. Non potendo
sostenere i costi del veterinario tutte le volte, ho provato a dare
i punti da solo, ma devo aver sbagliato qualcosa di fondamentale
poiche' la ferita non si rimarginava e alla fine si e' infettata,
cosa che mi ha costretto ad abbattere il cane".
Ma la legge?
Ma dov'è la legge?
E i controlli? E le sanzioni?
I cani aspettano pazienti, come pazienti sono tutte le vittime
della ferocia umana.
Ma chi vuol loro bene, chi li rispetta come esseri senzienti, come
migliori amici, come creature di Dio - chiamiamoli in mille modi
ma sono sempre loro i cani - li considera idestinatari della più
irriducibile azione di difesa.
MOVIMENTO UNA
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LA CACCIA IN TOSCANA-DOSSIER
LAV
Un impressionante e dettagliato dossier della LAV sulla regione
con più cacciatori d'Italia.
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