GARDALAND
MONDO DI DIVERTIMENTO O DI MALTRATTAMENTO?
Approfondimenti: Articolo:
testo integrale del notiziario QT n° 12 del 16.6.2001
Articolo: Delfini: gli imputati pagano per
non affrontare il dibattito
Articolo: Nel Palablu di Gardaland decessi
a catena
Articolo: Gardaland: solo una multa per i
3 delfini morti. LAV "Chiudete i delfinari"
Articolo: I delfini in cattivita'
Documento:
Reportage delfinari in Italia della LAV (pdf)
I delfini in cattivita'
Campagna
"Into the blue"
Animal & Nature Conservation Fund,
via Lombardini 12, 20143 Milano
fonte: Articolo apparso sul numero 4, anno 2 (maggio 1998) della
rivista dell'ENPA
Jacques Cousteau diceva:
"Mi sono accorto che questi animali devono avere un livello
di sensibilita` che noi non possiamo comprendere. Col senno di poi,
è facile oggi vedere come la nostra ignoranza del mondo potesse
condurre alla tragedia. Senza alcuna conoscenza delle malattie che
avremmo potuto trasmettere loro li abbiamo tenuti tra le nostre
braccia, una volta costretti ad "abituarsi" in recinti
piccoli ed angusti. Senza alcuna conoscenza della loro sensibilita`
ai suoni, abbiamo dato per scontato che si sarebbero abituati ad
un ambiente chiuso, in muratura. Allora non ne sapevamo abbastanza.
Oggi dopo 30 anni di esperienza di mammiferi marini in cattivita`,
ne sappiamo molto di piu`. Tuttavia continuiamo a cacciarli, isolarli
ed esibirli a fini di lucro. è ora che queste pratiche finiscano,
trastulli obsoleti che danneggiano un mammifero superiore come il
delfino e che chiamano in causa il nostro stesso senso d'umanita`".
In Europa i delfini sono elencati nell'appendice 1 della CITES,
cioè considerati animali minacciati d'estinzione di cui non è
consentita l'esposizione per uso commerciale, ma esclusivamente
per la ricerca scientifica o programmi di educazione. è evidente
che i delfinari fanno dei delfini un uso essenzialmente commerciale
giacchè si paga un biglietto per assistere a uno spettacolo in
cui gli animali, addestrati con il sistema della deprivazione alimentare,
sono costretti ad eseguire correttamente gli ordini impartiti dall'addestratore.
è evidente che le fantomatiche ricerche scientifiche condotte nei
delfinari sono una copertura delle attivita` commerciali.
Nel pubblicizzare la riapertura dei delfinario di Gardaland, il
TG2, nella rubrica "Costume e societa`", ha riferito che
all'interno del delfinario si sta svolgendo una ricerca del CNR
sul funzionamento del biosonar dei delfini. Argomento, questo, che
qualsiasi pubblicazione sui cetacei spiega ormai molto accuratamente
e spiega anche che i delfini in vasca non utilizzano il biosonar,
poichè non ne hanno bisogno. La vista dei delfini è ottima e dunque
fanno uso del biosonar solo in acque torbide o nell'oscurita` e
per stordire le prede. Sappiamo, inoltre, che in vasca sono in grado
di catturare al buio prede vive senza utilizzare il biosonar ma
solo ascoltando i suoni emessi dai pesci (il cosiddetto biosonar
passivo).
L'altra ragione della ricerca è lo studio del metodo per allontanare
i delfini dalle reti derivanti.
Innanzi tutto l'ONU, con la risoluzione UNGA 44/225, dic. 1989,
ha bandito l'uso delle reti derivanti e, inoltre, milioni di dollari
sono stati gia spesi in ricerche su quest'argomento (Dott. L. Jones
"Acustic reflectivity of nets: implications concerning incidental
take of dolphins" e Dott M. Dawson "Modifyng gillnets
to reduce entanglement of cetaceans", pubblicate sul Marine
Mammal Science nel luglio del 1991) che hanno accertato che il delfino
non usa il biosonar senza particolari ragioni e a biosonar "spento"
non riceve impulsi sonori che lo avvisino della presenza di reti
derivanti.
E, anche con biosonar in funzione, è perfettamente a conoscenza
della presenza della rete pelagica derivante ma è attratto
dalle prede impigliate nelle reti, tanto da essere distratto per
badare ad un'eco assai piu` debole e, per loro, piu` insignificante
come quella delle reti. L'unica soluzione è la messa al bando totale
delle pelagiche derivanti, per la tutela dei mammiferi marini.
La "ricerca" del CNR nel delfinario di Gardaland, quindi,
non serve a nulla, è obsoleta e soprattutto dimostra ancora una
volta che nei delfinari non si fa ricerca visto che gia` dal 1991
si conoscono i risultati cui il CNR mira.
I programmi educativi destinati al pubblico dei delfinari sono
alquanto migliorati nonostante che, su 1 00 bambini intervistati
lo scorso anno all'uscita dei delfinari di Riccione e di Genova,
14 hanno risposto che il delfino è un grande pesce, ma piu` di
50 che i delfini vivono solo nelle piscine!!
è bene ricordare che il nuoto con i delfini è vietato dal documento
denominato: "Criteri e norme di mantenimento dei delfini Tursiops
truncatus in cattivita`" approvato dalla Commissione Scientifica
Cites il 21 Novembre 1995. L'art. 32 del documento enuncia che:
"il nuoto con i delfini è vietato; è permesso solo all'addestratore,
al veterinario e al biologo allo scopo di provvedere alla cura degli
animali o all'ispezione delle strutture ospitanti. Altri soggetti
potranno essere autorizzati dalla commissione scientifica CITES
solamente per scopi scientifici".
Quindi, qualsiasi propaganda di nuoto terapeutico o ludico è
in contravvenzione con documento citato che gli stessi delfinari
hanno dapprima richiesto alla Commissione Scientifica Cites e poi
sottoscritto.
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