IL COSTO DELLA PELLICCIA
Riportiamo questo articolo tratto da un giornale economico,
non perché siamo d'accordo sull'allevare gli animali da pelliccia
in gabbie più confortevoli, ma perché da fonte non "partigiana"
giunge la notizia, che chi conosce gli animali già sapeva, che l'animale
è un essere capace di provare privazioni e gratificazioni e
che alcune cose sono per lui indispensabili sono un diritto.
Approfondimenti:
Link: AIP (Attacca l'Industria della Pelliccia)
Documento:
Dossier pellice LAV 2003 (rtf)
Documento: Pellicce =
eleganza criminale
Gli abiti di pellicce sono cadute di moda in molte parti
del mondo, ma le fredde nazioni del Nord continuano ad allevare
milioni di visoni per utilizzarne la pelle. Gli animali sono sistemati
in spoglie gabbie che provocano controversie e proteste fra gli
amanti degli animali, ma gli allevatori insistono che i visoni sono
completamente adattati alla vita dietro le sbarre. Cosa pensano
gli animali stessi a proposito delle condizioni in cui si trovano?
Per
rispondere a questa domanda, Giorgia Mason dell'Università di Oxford
e i suoi colleghi hanno elaborato una piccola ed economica teoria.
Gli animali, come i consumatori umani devono far fronte alle loro
esigenze con risorse limitate, invece del denaro essi spendono esercizio
fisico e tempo.Le cose che abbisognano loro dipendono dall'ambiente
in cui si sono evoluti. Il visone selvatico nuota, gira sul suo
territorio, scava tunnel nel terreno e caccia, così il suo benessere
presumibilmente include acqua, spazio, tane e prede. I visoni in
gabbia, reclamano i difensori degli animali, sono frustrati senza
queste condizioni e come risultato soffrono. Gli allevatori oppongono
la tesi secondo cui tali necessità non sono presenti negli animali
nati in cattività perché non conoscono un modo diverso di vivere
da quello in cui sono nati e cresciuti.
Per sedare il dibattito la d.ssa Mason ed i suoi colleghi hanno
trattato i loro animali facendoli vivere in un ambiente con acqua,
tane, bocconi di cibo ed un letto abbondante di paglia nella loro
solita gabbia. Essi considerarono i visoni come consumatori, registrando
quanto spesso questi visitavano la loro extra gabbia contenente
ognuno di questi "intrattenimenti". Il visone doveva pagare per
accedere alle sue comodità spingendo contro pesanti porte per accedere
ad esse. Con il variare del peso delle porte i ricercatori hanno
misurato le variabili microeconomiche come eccedenza del consumatore
e prezzo della prenotazione, che rivelano quanto i consumatori valutano
una comodità.
L'acqua risultata essere l'elemento più importante per il visone,
e non solamente per bere. Essi rifiutavano di essere ostacolati
da pesi sempre più gravosi, e continuavano a forzare le porte aperte
pur di riuscire a nuotare. In termini umani il visone ritenne essere
il bagno nell'acqua importante come il pane, per il quale i consumatori
continuano a pagare il prezzo richiesto anche quanto questo diventa
molto alto. Al contrario il tunnel fu più facilmente abbandonato
dal visone quando accedervi divenne più dispendioso, al pari di
molte persone che si astengono dal pranzare in un ristorante quando
i prezzi salgono. Gli altri "intrattenimenti" risultarono avere
un valore intermedio per il visone.
La d.ssa Mason ritiene che conoscere quanto un animale è disposto
a pagare per il proprio benessere sia molto vicino alla scienza,
similmente ad un accurata stima di come un animale valuta la propria
situazione, fornisce intuitivamente la conoscenza di quanto gli
procura benessere, Ella dice, da quando il piacere ha probabilmente
contribuito a motivare le decisioni riguardanti il costo-beneficio,
nello stesso modo in cui la paura ha motivato gli animali a fuggire
e la fame a cibarsi di loro.
Davvero, privare il visone della possibilità di nuotare ha causato
tanti stress psicologici che la deprivazione del cibo. Quando la
porta della vasca è stata chiusa per un giorno, l'urina dei visoni
fu raccolta ed analizzata per cercarvi il CORTISOL, un ormone associato
allo stress. Il cortisol arrivò agli stessi livelli di quando fu
tenuto senza cibo per 24ore. Significative decisioni economiche
sono possibili solo quando i consumatori sono familiari con le comodità
disponibili. L'esposizione a "intrattenimenti" può aver attivato
desideri nei visoni dell'esperimento che diversamente sarebbero
potuti rimanere inattivi. Gli allevatori di visoni , d'altra parte,
non conoscono alternative. Per loro, nuotare continua ad essere
"neanche a pensarci, fuori di testa".
The cost of fur
Mar 5th 2001
From
The Economist print edition
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