Sondaggio: medici e vegetariani
Negli ultimi mesi del 2003, è stato fatto girare
nelle mailing list e nei forum dedicati al vegetarismo
un questionario, per un'indagine avente lo scopo di
capire quali sono le reazioni di medici e dietisti
quando hanno a che fare con un paziente/cliente vegetariano.
Riportiamo qui il questionario, assieme ai risultati
ottenuti da questa raccolta dati e a una proposta
per reagire e far cambiare la situazione.
Sommario
1. Negli ultimi 2-3 anni hai avuto occasione di parlare
della tua scelta vegetariana/vegana con un medico
o un dietista?
2. Se sì, qual è stata la reazione del medico o dietista?
Ti ha dato sostegno, è rimasto indifferente a questo
aspetto, o ti ha presentato scenari apocalittici di
morte precoce o grave invalidità? Specifica per favore
in modo dettagliato la situazione.
3. In particolare, specifica se questoè avvenuto
durante una tua eventuale gravidanza.
4. Per favore, specifica se si trattava:
- di medico di base
- di medico specialista (in che cosa?)
- di dietista
NB: NON specificare il NOME del medico o dietista,
per favore.
Le informazioni raccolte non saranno rese pubbliche,
se non in forma aggregata, cioè di percentuale sul
totale di professionisti della nutrizione pro/indifferenti/contro
la scelta vegetariana.
Numero di risposte pervenute: 243
Le reazioni dei medici sono state divise in 5 categorie:
Indifferenza e accettazione
Si intende che il medico accetta la scelta vegetariana
o vegana del paziente senza reagire in alcun modo
particolare, e procede a rispondere alle richieste
del paziente senza farsi influenzare né in modo negativo
né in modo positivo da questa scelta.
Sostegno
Si intende che il medico apprezza la scelta del paziente
rendendosi conto delle sue ricadute positive sulla
salute, oppure che, senza fare alcun apprezzamento,
si informa e dà indicazioni precise affinché il paziente
possa seguire una dieta vegetariana/vegana equilibrata.
Scettico e poco rispettoso
Si intende che il medico fa apprezzamenti, in negativo,
in modo lesivo della dignità del paziente.
Prospetta rischi per la salute
Si intende che il medico elenca vari problemi che
possono secondo lui sorgere dal mantenere uno stile
di vita vegetariano, e sconsiglia in modo più o meno
velato questa scelta, senza dare alcuna indicazione
sul come evitare eventuali situazioni di dieta vegetariana
non equilibrata, ma semplicemente rifiutando questo
stile di vita.
Terrorista
Si intende che il medico sconsiglia fortemente la
scelta vegetariana prospettando scenari molto allarmisti,
non sulla base della situazione clinica del paziente,
ma come considerazioni generali.
I medici/dietisti sono stati divisi in 3 grandi categorie:
1. medici - per lo più di base, più qualche specialista
ma non nutrizionista
2. nutrizionisti o dietisti
3. omeopati, naturopati, ecc. - Questa categoria è
stata considerata a parte perché le reazioni in questo
caso si discostano molto dalla media delle prima 2
categorie.
Percentuali per le categorie 1+2 (medici
di base + nutrizionisti o dietisti)
Indifferenza e accettazione: 37%
Sostegno: 25%
Scettico e poco rispettoso: 7%
Prospetta rischi per la salute: 20%
Terrorista: 11%
TOTALE dei 3 risultati "negativi": 38%
Percentuali totali, inclusi naturopati,
omeopati, ecc.:
Indifferenza e accettazione: 36%
Sostegno: 30%
Scettico e poco rispettoso: 6%
Prospetta rischi per la salute: 19%
Terrorista: 9%
TOTALE dei 3 risultati "negativi": 34%
Emerge un dato preoccupante, ancora più preoccupante
dopo la recente conferma della "Posizione Ufficiale
sulle Diete Vegetariane" di ADA (Associazione dei
Dietisti Americani) e Dietitian of Canada (leggi
la posizione ufficiale - traduzione a cura di
Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana): i
medici e nutrizionisti italiani non sono al passo
coi tempi, non rispettano sufficientemente le scelte
dei propri pazienti (o clienti, se a pagamento) vegetariani
e vegani e non sanno offrire un valido aiuto in caso
di bisogno.
Il comportamento di medici, nutrizionisti e dietisti
in Italia è in netto contrasto con quanto chiedono
e consigliano le due più autorevoli associazioni di
nutrizionisti del mondo, che, dopo un attento esame
dei più recenti lavori scientifici sull'argomento
"Vantaggi di una alimentazione vegetariana per la
salute" affermano: Posizione Ufficiale
L'American Dietetic Association ed i Dietitians of
Canada affermano che le diete vegetariane correttamente
bilanciate sono salutari, adeguate dal punto di vista
nutrizionale e che comportano benefici per la salute
nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie.
Nel capitolo "Ruolo dei Professionisti della Nutrizione",
tra le varie cose affermano:
"E' importante che i professionisti della nutrizione
sostengano tutti i clienti che decidano di scegliere
questo stile dietetico, e che siano in grado di fornire
informazioni accurate ed aggiornate sui vari aspetti
della nutrizione vegetariana.
...
Se un professionista non possiede familiarità con
la nutrizione vegetariana, i deve far carico di aiutare
il cliente a cercare qualche altro professionista
che sia qualificato per assistere il cliente, od indirizzando
il cliente stesso verso risorse più affidabili."
Questo non sempre accade, in Italia, né tra i dietisti
né tra i medici di base o specialisti a cui i cittadini
si rivolgono. Se è vero che la maggioranza (62%) di
medici e dietisti o non reagisce in alcun modo (né
negativo, né positivo) oppure offre sostegno al paziente
vegetariano (o plaudendo la scelta, oppure, semplicemente,
dandogli indicazioni su come seguire una alimentazione
equilibrata SENZA invitarlo in alcun modo a cambiare
idea), è anche vero che esiste una vasta "minoranza"
del 38% che si dimostra poco rispettosa, oppure fa
insistentemente notare "pericoli" (inesistenti, se
la dieta è variata) nella dieta vegetariana - senza
offrire alcun aiuto su come evitarli - oppure fa addirittura
terrorismo psicologico prospettando terribili sciagure
se non si torna a un regime alimentare più "normale".
Una percentuale del 38% di medici e dietisti che si
comportano in questo modo è intollerabilmente alta.
Se è vero che il medico di base o specialista in
settori non strettamente legati alla nutrizione può
dichiararsi "non competente" sull'argomento, senza
mancare di professionalità, è anche vero che dovrebbe
indirizzare il paziente verso qualcuno di competente,
e non prospettare, in modo più o meno insistente e
più o meno minaccioso, rischi per la salute. Ancor
più grave il caso in cui (e succede purtroppo in una
percentuale non irrilevante di situazioni) il medico
si rifiuti di dare aiuto al paziente, anche per disturbi
che nulla hanno a che vedere con l'alimentazione,
finché questo non smetta di essere vegetariano, o
si rifiuti - nel caso di un dietista - di prescrivergli
una dieta equilibrata.
Non si pretende che medici e dietisti INVITINO alla
scelta vegetariana per la prevenzione di alcune malattie,
ma, molto più semplicemente, occorre che medici e
dietisti DIANO SUPPORTO a chi si è già orientato o
si sta per orientare verso una dieta vegetariana e
vegana, nel pieno rispetto della scelta del paziente,
così come suggerito dai maggiori organismi mondiali
degli specialisti della nutrizione.
E' semplicemente un diritto che abbiamo come pazienti
o clienti, di veder rispettate le nostre scelte.
Aver paura della dieta vegetariana e attribuirle
le colpe di tutto, può essere molto pericoloso, si
finisce per commettere errori tragici come quello
successo negli USA, che è costato la vita a un bambino
e che stava per costarne un'altra: un bambino è morto,
e il secondo è stato tolto a una coppia vegan (che
aveva già 2 figli più grandi in perfetta salute),
per presunta malnutrizione. Si è scoperto che in realtà
si trattava di intossicazione da monossido di carbonio
avvenuta in seguito a lavori di ristrutturazione della
casa. Se si fosse indagato meglio, anziché dar la
colpa a una malnutrizione inesistente, al secondo
figlio si sarebbero potuti risparmiare molti traumi,
e al primo forse anche salvare la vita... quindi,
attenzione con la caccia alle streghe e i preconcetti,
rimaniamo coi piedi per terra e valutiamo la realtà
dei fatti, non le teorie!
Leggi
l'articolo completo che racconta la storia.
Chiediamo a tutti i vegetariani e vegani di reagire,
sfruttando questa "arma" che abbiamo in mano, la Posizione
Ufficiale dell'ADA e dei Dietitian del Canada. Ecco
poche semplici linee guida per non lasciar correre
e passare al contrattacco, in modo da fare cambiare
l'atteggiamento dei medici poco rispettosi delle scelte
del paziente.
Se ti capita di aver a che fare con un medico/dietista
che fa parte delle tre "categorie negative", per favore,
procedi così:
- Scrivi una memoria, subito, in cui indichi la
data, il tuo nome e cognome, nome e cognome del
medico, e che cosa ti ha detto esattamente, il più
fedelmente possibile, e tienila da parte;
- Consegna al medico:
- una copia della Posizione Ufficiale dell'ADA,
che puoi scaricare da qui: Posizione ADA 2003;
- una copia dell'opuscolo "I vantaggi dell'alimentazione
vegetariana" che puoi scaricare da qui: Opuscolo SSNV;
- altri articoli che ti sembrano pertinenti
al tuo caso, scaricabili dal sito di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana
- Lascia trascorrere qualche settimana e prova a
tornare dal tuo medico. Se si dimostra disponibile
al dialogo, chiede di saperne di più, o semplicemente
ammette di non saperne abbastanza e ti indirizza
a qualcun altro, è stato ottenuto un risultato positivo.
Se invece persiste nelle sue posizioni, aggiorna
la tua memoria aggiungendo questo ultimo episodio,
e mandaci il tutto. Segnaleremo l'accaduto alla
Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi
e degli Odontoiatri e all'ordine regionale o provinciale
di competenza. Puoi scrivere all'indirizzo: sondaggioveg@AgireOra.org
- Se non vuoi fare i passi 2 e 3, mandaci comunque
la tua memoria: valuteremo insieme se è il caso
di effettuare la segnalazione.
Questa è una iniziativa di AgireOra.
Ha lo scopo di far cambiare atteggiamento a medici e
dietisti perché, finché hanno a che fare con una persona
già ben convinta e informata, poco male, quando invece
spaventano qualcuno che è alle prime armi, non conosce
molte persone vegetariane, non sa cosa fare, è anche
possibile che il neo-vegetariano si senta così insicuro
da tornare sui propri passi. E questo significa centinaia
di animali morti in più. Possiamo permetterlo? No. Usiamo
le armi che abbiamo (la posizione ADA). Ora.