Oltre La Specie - Logo pigallery.designheaven.com
TORNA ALL'HOMEPAGE
:: chi siamo
:: eventi
:: manifestazioni
:: notizie e comunicati
:: appelli e proteste
  - Caccia alla volpe   inglese e lobby politica   trasversale italiana
  di Paolo Ricci
:: consumo critico
:: cosa puoi fare tu
:: libri in vendita
:: bibilioteca/prestito
:: link
:: download materiali
:: gadgets
:: contatti - sedi

LA CACCIA E LA PESCA


Approfondimenti:
Documento: Vademecum su COME DIFENDERSI DALLA CACCIA (LAC- UNA) - pdf
Documento: VADEMECUM ANTIBRACCONAGGIO: COME COMPORTARSI E COME ATTREZZARSI



immagine tratta dal sito della Lega per l'Abolizione della Caccia -- clicca per andare sul sitoCACCIA E PESCA: Entrambi questi "passatempi" consistono nell'uccidere animali per puro divertimento. Come rispondere alle obiezioni più frequenti che vengono mosse dai cacciatori e dai pescatori a chi li accusa di crudeltà contro gli animali?

Gli esseri umani hanno l'istinto del cacciatore. Dobbiamo inibire i nostri istinti?
Certo. Non possiamo certo sottostare ad ogni istinto primitivo. In una società civile ci sono norme da rispettare: le leggi scritte e le norme non scritte, che costituiscono l'etica. Uccidere per divertimento va contro l'etica della maggior parte delle persone civili.

Il mondo è fatto di predatori e prede; noi non siamo soltanto un altro predatore?
No. Nella caccia e nella pesca si uccidono altri esseri viventi non per sopravvivere, ma per divertimento e per golosità.

La caccia è una tradizione.
Solo perché qualcosa esiste da secoli o millenni non significa che sia una cosa buona. Altri "buoni esempi" di usi e tradizioni sono: la discriminazione sessuale, il razzismo, la schiavitù, la tortura, le esecuzioni pubbliche e il rogo delle streghe.

Nella caccia c'è la sfida tra uomo e animale.
In realtà, la caccia non è altro che vigliaccheria, perché il cacciatore non corre alcun pericolo, e ammazza comodamente gli animali, che non sanno neanche di partecipare a una sfida, col suo fucile.
Spesso non si tratta nemmeno di animali selvatici, ma di animali d'allevamento (fagiani e altri uccelli) liberati in natura appositamente per servire da bersaglio ai cacciatori. Questi animali non sono abituati a vivere liberi, e muoiono dopo pochi giorni, o vittime dei cacciatori, o degli animali predatori, o perché non sanno procurarsi il cibo.

I cacciatori ed i pescatori contribuiscono alla salvaguardia dell'ambiente.
Anche se fosse così, non sarebbe una valida giustificazione per uccidere. Ma in realtà i cacciatori inquinano l'ambiente coi pallini di piombo che lasciano sul terreno (un veleno per il suolo e per gli animali che inavvertitamente se ne cibano). I pescatori spesso lasciamo in giro ami e fili di nylon, che inquinano e che sono delle vere trappole per gli uccelli, che vi si impigliano e non possono più volare. Molti pescatori e cacciatori sostengono di amare la natura, ma devono rendersi conto che non si può amare la natura e uccidere gli animali che in essa vivono.

I pesci sono muti, come gli insetti; cosa c'è di sbagliato nella pesca?
Anche se non siamo in grado di udire le urla di dolore dei pesci, vediamo come si dibattono e cercano di respirare quando vengono catturati. L'agonia dei pesci (una lenta asfissia in una rete oppure dopo un lungo periodo di lotta contro un uncino infilato da qualche parte nella loro testa) è particolarmente dolorosa e angosciante.

Nella "pesca sportiva" il pesce viene ributtato in acqua, quindi non c'è nulla di male.
Quindi non ci sarebbe niente di male nel ferirgli la bocca con l'amo, tirarlo fuori dal suo ambiente naturale e fargli patire l'asfissia, danneggiare il rivestimento delle scaglie (che lo protegge dalle malattie) quando lo si prende in mano, spaventarlo a morte. Niente di male?

Cosa puoi fare tu
- Non andare mai a caccia e a pesca e imparare a rispettare la natura e tutti gli animali che in essa vivono.
- Prestare opera di volontariato presso la Lega Abolizione Caccia.


LA CACCIA OGGI E' LA CAUSA PRINCIPALE DI ESTINZIONE DELLE SPECIE ANIMALI IN ITALIA.

Anche se alcuni ambientalisti, per opportunismo politico, stipulano accordi con i cacciatori minimizzando i loro crimini contro l'ambiente naturale, bisogna ricordare a tutti che:

1) I cacciatori sono autorizzati ad uccidere un gran numero di animali a gravissimo rischio di estinzione, come la Starna, la Quaglia, la Coturnice, la Pernice e la Lepre.

2) I ripopolamenti a scopo venatorio hanno inquinato gravemente la genetica delle specie italiane, con tutti i rischi che ciò comporta.

3) Si spara a tutto, e i testimoni di questo sono le decine di migliaia di uccelli protetti che vengono curati dalle associazioni ambientaliste, tra cui Rapaci, Cicogne, uccellini canori di pochi grammi di peso, nonché cani, gatti, serpenti e tutto ciò che si muove

4) La caccia uccide e ferisce anche gli esseri umani. Quanta gente viene impallinata più o meno gravemente durante la stagione venatoria?A parte gli incidenti , quanti omicidi vengono compiuti con armi da caccia ? Basta leggere i giornali.

5) La caccia inquina e deturpa l'ambiente. Basta considerare i bossoli di plastica lasciati in giro, i solchi delle auto parcheggiate illecitamente sui prati e nei boschi, i rami degli alberi strappati per improbabili mimetizzazioni, i quintali di piombo che si depositano negli stagni e nei laghi immettendo veleno nel ciclo biologico.

COME CI SI PUO' DIFENDERE?

La legge impedisce ai cacciatori di:

1- Sparare in direzione di case e strade ad una distanza inferiore ai 150 mt.
2- Transitare con l'auto o parcheggiare fuori dalla sede stradale
3- Transitare sulle aree boscate percorse dal fuoco in alcune Regioni italiane tra cui il Lazio, l'Emilia Romagna, la Sicilia.
4-Entrare con l'auto in comprensori o strade private
5-Arrecare minaccia diretta o indiretta alla sicurezza delle persone



CACCIA: UN ESEMPIO DELLA BARBARIE

LA TREMENDA VITA DEI CANI DEI CINGHIALAI IN MAREMMA

Lettera del 30 gennaio 2004

Esiste una legge in Italia, ormai storica e non perchè abbia avuto un riflesso sull'etica del cittadino o delle istituzioni italiane. Storica perchè è proprio storia cioè passato, qualcosa di morto, di abortito.

La legge 281 del 14 agosto 1991 che pretendeva di salvare il bambino con l'acqua sporca, in realtà, ha buttato via il bambino e l'acqua sporca.
I cani non sono tutelati, il randagismo è aumentato, gli interventi delle istituzioni sono solo inutili imbiancature di una catapecchia mentre i canili lager sono la vergognosa e feconda realtà.
Disinteresse da una parte e affari dall'altra.

Ma, fra tutti i cani, i meno tutelati, i più abbandonati, i dimenticati, sono proprio quelli dei cacciatori di cinghiali. E questa è veramente una incongruenza in quanto per ogni altra situazione (vedi per esempio ordinanze sui cani pericolosi) i cani dei cacciatori risultano palesemente privilegiati (loro o i cacciatori?).

Ma a pensarci bene, che bisogno hanno i cani dei cinghialai di favori? Essi non esistono.
Non si vedono a passeggio con i loro padroni, non in macchina, in viaggio; non si vedono nel giardino di casa, nè a giocare sulla spiaggia coi bambini.
Sono come fantasmi.
Per loro nessuna legge esiste perchè nessuno li vede.

I cani dei cinghialai vivono in un penoso letargo d'estate e combattono una dura lotta per la sopravvivenza d'inverno.
Relegati in recinti fatiscenti (lamiere, eternit, legno marcio, bidoni) poco più grandi di gabbie, in due, tre, legati a catena fissa e corta, sotto il sole e sotto la pioggia, alla ricerca di un riparo impossibile a volte scavato sotto la cuccia. Nascosti da teli verdi, in mezzo alle macchie o ai boschi, ai margini delle città, immersi nella solitudine e nell'inedia. Ogni tanto, neppure tutti i giorni, qualcuno si ferma cinque minuti, porta loro da mangiare: tozzi di pane secco buttati nella terra polverosa o nel fango, dove imputridiscono tra gli escrementi. L'acqua è gialla in fondo ai secchi quando c'è ma, molto spesso, l'acqua manca anche sotto i 40° dell'estate.
Non esistono fogne nè griglie di scolo in questi luoghi, la pulizia è impossibile e quindi la situazione igienica insidiosa.


Cani in Toscana

Cani in Toscana

Cani in Toscana

Cani in Toscana

Cani tristi, cani apatici, cani pazzi che girano intorno alla cuccia senza sosta. Cani che abbaiano inferociti e cani timidi che si nascondono. Cani che si lanciano alla rete ringhiando per ritrarsi impauriti al cenno di una carezza.
l loro padroni non li amano, perchè dovrebbero? Questi animali sono soltanto strumenti come i fucili e le cartucce, come la tuta mimetica e i cellulari.
D'inverno, durante la caccia, vengono buttati nella macchia a stanare il cinghiale dal quale molto spesso vengono sventrati, colpiti in modo grave con ferite da sfondamento, fratture esposte o tagli insidiosi ad effetto iceberg, piccoli all'esterno e vasti in profondità (come descrivono gli studi dell'Università di Pisa e gli stessi cacciatori e loro veterinari).

La crudezza e la ferocia dei rapporti dei cinghialai con i cani della squadra è verificabile su internet.
Sono gli stessi cacciatori che si improvvisano veterinari per il primo soccorso di cui sono riccchi di istruzioni i loro siti web. Naturalmente gli interventi vengono fatti senza anestesia ma su un animale legato e reso inoffensivo.

Si legge per esempio: "Nei casi di sfondamento del torace, i lobi polmonari (questi ultimi si riconoscono perchè sono di colore rosa intenso e fuoriescono ritmicamente dalla ferita del torace) vanno delicatamente reinseriti all'interno possibilmente utilizzando dei guanti di lattice, tamponando poi il foro con le solite garze o panni puliti legati attorno al torace". Oppure: "Se l'arteria o la vena recisa è visibile, potete pinzarla per fermare l'emorragia. Un cenno particolare va fatto per le ferite al collo, punto questo dove si trovano dei vasi sanguigni molto grossi e il rischio di emorragie mortali è altissimo. Si suggerisce in questo caso........". E ancora: "Disinfettare le ferite superficiali, abrasioni od irritazioni cutanee ed eventuali ferri chirurgici da usare".

Ma, le facili istruzioni che si leggono sui siti e che legittimando gli interventi accomunano il dilettante al professionista, il cacciatore al veterinario, non sempre sono seguite o ben eseguite perchè in realtà i cacciatori non sono veterinari. Infatti si leggono anche frasi che descrivono manipolazioni e uccisioni, esperimenti di interventi che si risolvono per il cane in grandi sofferenze e lunghe agonie finite poi con una fucilata. "Nella mia lunga carriera di cacciatore ho abbattuto almeno una dozzina di animali irrecuperabili e non mi ha mai fatto piacere, ma meglio questo che costringerli ad una vita da invalidi che non gli e' propria"; "........mi chiamo L.C. e sono il presidente della squadra di caccia al cinghiale del ......., avendo perso ben quattro cani nell'ultima battuta, di cui due li ho dovuti finire personalmente siamo disponibili a rilevare cucciolate di meticci braccoidi purche' gratuiti (siamo una piccola squadra con pochi fondi)"; "..... mi capita spesso durante una battuta al cinghiale che qualcuno dei miei cani riporti ferite anche profonde. Non potendo sostenere i costi del veterinario tutte le volte, ho provato a dare i punti da solo, ma devo aver sbagliato qualcosa di fondamentale poiche' la ferita non si rimarginava e alla fine si e' infettata, cosa che mi ha costretto ad abbattere il cane".

Ma la legge?
Ma dov'è la legge?
E i controlli? E le sanzioni?

I cani aspettano pazienti, come pazienti sono tutte le vittime della ferocia umana.
Ma chi vuol loro bene, chi li rispetta come esseri senzienti, come migliori amici, come creature di Dio - chiamiamoli in mille modi ma sono sempre loro i cani - li considera idestinatari della più irriducibile azione di difesa.

MOVIMENTO UNA

Dossier caccia in Toscana

LA CACCIA IN TOSCANA-DOSSIER LAV

Un impressionante e dettagliato dossier della LAV sulla regione con più cacciatori d'Italia.

Per il download della versione PDF del dossier:
"Cliccare qui"

Peso documento pdf: 1,36 MB